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STORIA DEL MUSEO

E’ il 1929 quando il medico condotto Domenico Dal Lago dona al Comune di Valdagno la sua ricca collezione geologica. Si tratta di un patrimonio custodito e cresciuto negli anni: durante le visite ai pazienti recuperava infatti materiali per i suoi studi, spinto dal desiderio di raccogliere informazioni utili a capire i problemi geologici della sua terra e di trasmettere poi queste conoscenze a coloro che dimostravano lo stesso interesse, in particolar modo alle giovani generazioni.
La collezione rimase per anni custodita all’interno della biblioteca delle scuole Manzoni, a disposizione di studenti e professori e di chi, per passione o professione, avesse voluto consultarla.
Nel 1975 il professor Paolo Mietto dell’Università di Padova, in occasione della sua tesi di laurea, compì uno studio approfondito sulla collezione Dal Lago mettendone in evidenza l’importanza scientifica e ponendo le premesse per il riordino e la catalogazione, nonché per la definitiva sistemazione.
E’ un passaggio fondamentale che apre di fatto una nuova pagina per quel patrimonio rimasto per mezzo secolo chiuso in biblioteca.
Il 15 ottobre 1982 il Consiglio Comunale di Valdagno istituisce infatti il Museo “Dott. Domenico Dal Lago”, approvandone il relativo Statuto.
Viene costituito un gruppo di lavoro con storici e paleontologi amatoriali, supportato dallo stesso professor Mietto: con passione si studia l’allestimento delle vetrine, si selezionano e puliscono i fossili più significativi che avrebbero poi fatto parte del percorso espositivo.
E’ il 20 aprile 1995 quando il Museo apre le sue porte al pubblico presso Villa Valle a Valdagno, condividendo alcuni spazi con la Biblioteca Civica; lì rimarrà per quattro anni, fino al maggio 1999, quando viene trasferito a Palazzo Festari, che ne è ancora oggi la sede.

MUSEO ALL’APERTO

Non solo sale e vetrine con i reperti. Il Museo Civico D. Dal Lago si allarga anche nel giardino del complesso architettonico di Palazzo Festari. Un’esposizione all’aperto nella quale trovano spazio diverse testimonianze della storia geologica della Valle dell’Agno. Ad attirare l’attenzione sono in particolare due ricostruzioni in legno di sauri: un velociraptor ed uno pteranodonte, rettile volante, attorniate non solo da rocce e fossili ma anche da sagome in acciaio che testimoniano l’evoluzione degli esseri viventi dai primi animali marini fino all’uomo.
Nel giardino del Museo è inoltre possibile ammirare una piramide stratigrafica in cui sono posizionati in sequenza cronologica tutti gli affioramenti geologici del territorio.

giardino autunno immagine

IL TERRITORIO

Immagine paesaggio

L’Alta Valle dell’Agno è un territorio che presenta un’elevata valenza paesaggistica e storica grazie anche alla presenza delle Piccole Dolomiti e degli Alti Lessini che fungono da cornice alle città di Valdagno e Recoaro Terme.
Uno degli elementi che, fin dalle prime ere geologiche, ha caratterizzato e ancora caratterizza l’evoluzione e la bellezza di questi paesaggi è l’acqua. Nel tempo, questo elemento ha reso il territorio molto diversificato e ricco dal punto di vista naturalistico, in particolar modo per quanto riguarda gli aspetti geologici e mineralogici che hanno reso la zona conosciuta e studiata in tutta Europa fin dalla metà del XVIII secolo.
Le colline valdagnesi e le Piccole Dolomiti, sono i primi rilievi che si incontrano salendo dalla pianura veneta. Un balcone privilegiato dal quale è possibile godere di meravigliosi panorami non solo sulle vallate sottostanti ma anche, nelle giornate più serene, sulla Laguna Veneta.
Il territorio conserva un patrimonio straordinario di itinerari, con diversi gradi di difficoltà e quindi particolarmente accessibili. Una ricchezza che ha una delle sue origini nei diversi sentieri e percorsi tracciati durante la Prima Guerra Mondiale.

Link utili:
Sentiero dell’energia: www.itinerarioenergia.it
Anello delle Piccole Dolomiti: www.anellopiccoledolomiti.com

Tour virtuale

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